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      Aut. Trib. NA n.3104 del 15.04.1982

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IN MOSTRA UNDICI MERAVIGLIE DEL TESORO DI SAN GENNARO

Museo di San Gennaro

Si è inaugurata, mercoledì 14 novembre, a Napoli, in una Cappella di San Gennaro gremita, la mostra dei “gioielli più preziosi del mondo” con la partecipazione di tutte le massime autorità cittadine. San GennaroE’ una data storica per la cultura e l’arte napoletana perché, per la prima volta nella storia, sono esposte tutte insieme undici straordinarie meraviglie del tesoro dedicato al Santo protettore di Napoli. I leggendari gioielli si vanno ad aggiungere, nelle nuove sale allestite per l’occasione, alla esposizione permanente degli argenti che già da quattro anni è possibile ammirare nel Museo del Tesoro di San Gennaro. Un tesoro unico, frutto di sette secoli di donazioni di papi, re, regine, imperatori, uomini illustri e gente comune, e che la Deputazione ha preservato intatto, mettendolo al riparo da spoliazioni, finanziamenti di guerre, alienazioni e che oggi non ha eguali al mondo.

Undici meraviglie tra cui la celebre collana realizzata dal Michele Dato nel 1679 su commissione della Deputazione e alla quale, sino al 1879, si sono aggiunte numerose “gioie” donate da Sovrani, Pontefici e  devoti, o il calice in oro con rubini, smeraldi e brillanti, commissionato da Ferdinando di Borbone, e realizzato dal gioielliere Michele Lofrano  nel 1761, oppure la mitra in oro e argento tempestata di  tremilaottocentonovanta gemme, ma anche capolavori che saranno esposti al pubblico per la prima volta come la croce in oro, smeraldi e brillanti, donata da re Umberto I e Margherita di Savoia il 23 novembre 1878 nella loro prima visita a Napoli o il parato per funzioni pontificali in argento cesellato. Questo vero e proprio kit per la vestizione del vescovo, composto da  ben diciotto strumenti, insieme alla croce in lapislazzuli donata dai Savoia alla fine dell’800,  sarà esposto nelle sale preesistenti del Museo per diversificare e arricchire una esposizione già di per sé preziosa. Tutti gli altri gioielli, invece, hanno trovato spazio nell’appartamento dove il Domenichino soggiornò all’inizio del ‘600 quando gli fu affidato l’incarico dalla Deputazione di affrescare la Nuova Cappella dedicata a San Gennaro e che gli fu messo a disposizione per proteggerlo dalle minacce dei pittori gelosi dell’incarico conferitogli. L’allestimento della mostra è un vero e proprio viaggio nel tempo tra le bellezze e le radici di Napoli, tra i vicoli e i colori dei mercati, tra i volti degli emigranti e quelli del popolo in attesa del miracolo, tra la processioni di New York e quella di Napoli, con sonorizzazioni, immagini, voci, emozioni, che si rincorrono tra le sale  dove emergono dal buio solo le luci splendenti dei gioielli più preziosi del mondo.


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