• Periodico di
      Informazione turistica
      Aut. Trib. NA n.3104 del 15.04.1982

      Editrice Surrentum
      Viale Montariello, 8 - Sorrento

      Direttore Responsabile:
      Antonino Siniscalchi

      Redazione:
      Luisa Fiorentino
      Mariano Russo

      'Surrentum' viene stampato in 13.000 copie da 'Tip. La Sorrentina' Sorrento
  • Sponsor

A seguito di incontri tra l’Assessore al Turismo Donato Iaccarino e la Madre Superiora del Monastero S. Paolo al Deserto sono stati definiti i seguenti orari per l’apertura del Belvedere:

  • dal 1° aprile al 30 settembre:
  • mattino         dalle ore 10,00 alle ore 12,00
  • pomeriggio     dalle ore 17,00 alle ore 19,00
  • dal 1° ottobre al 31 marzo:
  • mattino         dalle ore 10,00 alle ore 12,00
  • pomeriggio     dalle ore 15,00 alle ore 17,00

Di seguito si riportano brevi note storiche sulla località.

IL DESERTO

Belvedere del Deserto a Sant’Agata

Questa amena collina posta in cima all’abitato di Sant’Agata è uno dei luoghi del Comune di Massa Lubrense da cui si può godere una suggestiva vista sui due golfi. Nel 1679 fu scelta dai P. Carmelitani Scalzi Teresiani per edificarvi una casa monastica. L’ampio edificio fu eretto probabilmente sui ruderi di un antico tempio pagano.
Una tesi molto suggestiva, vista anche la vasta Necropoli che si sparge lungo la collina che guarda verso Sorrento, vuole che esso fosse proprio il famoso e mai trovato Tempio delle Sirene, il cui culto era molto diffuso fino all’avvento di quello di Atena e poi di Minerva.
Il Convento, costruito su vasta pianta, fu denominato del Monte Calvario e conobbe vicende alterne fino a quando nel 1810, sotto il Regno di Murat, fu soppresso. In seguito fu dato in custodia al parroco di Sant’Agata, ma negli anni cadde in totale abbandono fin quando fu visitato dal P. Ludovico da Casoria. Il Pio monaco, suggestionato dal posto, ottenne la concessione nel Monastero per fondarvi una casa del suo ordine monastico; così alla vigilia della Pentecoste del 1867 il “Deserto” riaprì i battenti, retto dai P. Bigi ed utilizzato ad ospizio per i poveri orfanelli. Successivamente sulla sommità del Monastero fu eretto un Belvedere dal quale ammirare un ampio panorama sui due golfi e sulle isole di Capri, Ischia e Procida; sottostante il Belvedere fu allestita una foresteria, le cui mura, ivi compreso il soffitto, furono interamente maiolicate, con stupende ceramiche della ditta Richard-Ginori.
Il Deserto era una visita obbligata per tutti i visitatori della Penisola Sorrentina, ad iniziare dai viaggiatori del Grand Tour, i quali nella tappa di Napoli avevano in calendario un soggiorno a Sorrento e da qui un’escursione al “Deserto” di Sant’Agata. Molti viaggiatori hanno decantato le bellezze della Penisola e tra esse il “Deserto”; tra i tanti ne riferisce il filosofo Friedrich Nietzsche, il quale in una lettera scritta ad un amico durante la lunga villeggiatura sorrentina, parla di una gita “a schiena d’asino” al Deserto in compagnia di sua sorella e di Richard Wagner con la moglie Cosima.
Agli inizi del 1900 i Padri Bigi del Deserto, nella foresteria denominata “sala maiolicata”, tenevano un libro per le firme, sul quale i visitatori apponevano il segno del loro passaggio, spesso accompagnato da pensieri e riflessioni. Tra le tante firme sono riconoscibili quelle di Mussolini e del Primo Ministro Zanardelli.
Oggi il Monastero del Deserto è retto dall’ordine delle suore Benedettine, ma purtroppo la “sala maiolicata” versa in condizioni di degrado ed è chiusa al pubblico, mentre il Belvedere, custodito dalle suore, è visitabile nelle ore indicate.


Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi