• Periodico di
      Informazione turistica
      Aut. Trib. NA n.3104 del 15.04.1982

      Editrice Surrentum
      Viale Montariello, 8 - Sorrento

      Direttore Responsabile:
      Antonino Siniscalchi

      Redazione:
      Luisa Fiorentino
      Mariano Russo

      'Surrentum' viene stampato in 13.000 copie da 'Tip. La Sorrentina' Sorrento
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Il dolce di Pasqua tra storia e leggenda 

La leggenda della pastiera e’ legata al mito della Sirena Partenope e del suo canto in onore delle genti che abitavano il golfo, e cosi’ vollero La pastierarenderle omaggio regalandole i doni della loro fertile terra: la farina, forza e ricchezza della campagna; la  ricotta, omaggio di pastori e pecorelle; le uova, simbolo della vita che sempre si rinnova; il grano tenero, bollito nel latte, a prova dei due regni della natura; l’acqua di fiori d’arancio, perché anche i profumi della terra solevano rendere omaggio; le spezie, in rappresentanza dei popoli più lontani del mondo; infine lo zucchero, per esprimere l’ineffabile dolcezza profusa dal suo canto, in cielo, in terra, ed in tutto l’universo.  La sirena, felice per tanti doni, si inabissò per fare ritorno nel suo segno e cosi’ depose le preziose offerte ai piedi degli dei. Questi, estasiati dal soavissimo canto, riunirono e  mescolarono con arti divine tutti gli ingredienti, trasformandoli nella prima Pastiera  che superava in dolcezza e bonta’ il canto della stessa Partenope. Nella Gatta Cenerentola, la nota fiaba di Giovan Battista Basile, portata sulle scene dal Maestro De Simone, le pastiere, unitamente ad i casatielli vengono menzionate nelle prelibatezze che allietano il pranzo finale. Tra le tante storielle che si raccontano sulla pastiera, vi e’ quella di re Ferdinando II di Borbone che per quanto fosse bontempone aveva sposato Maria Teresa d’Austria, che gli stessi sudditi avevano soprannominato la regina che non sorride mai, dato il suo carattere nordico e severo. Un giorno Maria Teresa cedendo alle insistenze del buontempone Ferdinando assaggio’ una fettina di pastiera e non pote’ fare a meno di sorridere e pare che il re abbia detto:   “per far sorridere mia moglie ci voleva la  pastiera, ora dovro’ aspettare la prossima Pasqua, per vederla sorridere di nuovo”. In tempi remoti la  pastiera veniva preparata solo in occasione della ricorrenza  pasquale, ora e’ facile trovarla  tutto l’anno entrata anche essa a far parte delle delizie napoletane come’ il baba’ e la sfogliatella. Il gusto e’ diverso,  ed ogni famiglia possiede il suo segreto.Dall’aggiunta di  crema pasticciera nella costiera sorrentina, a quella di riso nel beneventano, a quella con i tagliolini che si prepara  invece nel nolano, con le innovazioni della moda, si aggiunge per i piu’ golosi anche del cioccolato.


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