• Periodico di
      Informazione turistica
      Aut. Trib. NA n.3104 del 15.04.1982

      Editrice Surrentum
      Viale Montariello, 8 - Sorrento

      Direttore Responsabile:
      Antonino Siniscalchi

      Redazione:
      Luisa Fiorentino
      Mariano Russo

      'Surrentum' viene stampato in 13.000 copie da 'Tip. La Sorrentina' Sorrento
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di Giuliana Gargiulo

Personalità di spicco nel panorama alberghiero della Penisola  Sorrentina, Luca Fiorentino, presidente e amministratore delegato del Grand Hotel Excelsior Vittoria, Luca Fiorentinodiscendente di una stimata famiglia di albergatori, si occupa della sua azienda con classe e competenza. Senza mai distrarsi dalla qualità e dallo stile, con la preziosa collaborazione della moglie Lidia, ha dotato il suo albergo cinque stelle di ogni confort pur preservandone il senso della storia e delle tradizioni. Nella centralissima e movimentata Piazza Tasso, contrassegnata da Sant’Antonino, patrono, e Torquato Tasso, poeta, “sentinelle di pietra” che sintetizzano la storia della cittadina, superato il maestoso cancello dalle iniziali dorate, si entra in “un’isola felice”. Tranquillità, eleganza, stile sono protagonisti incontrastati dell’albergo secolare che soltanto qualche giorno fa ha celebrato il suo centosettantacinquesimo compleanno (1834-2009). Il giardino anticipa le costruzioni: “Vittoria”, “La rivale”, “Lo chalet”, “La serra” e la piscina, che formano il complesso del grande albergo. La terrazza, definita da busti marmorei e fiorita di vegetazione, protesa come un ponte lido sul costone tufaceo, set di tanti film tra cui quelli con Sofia Loren e Jack Lemmon, negli anni ha accolto Enrico Caruso, Margaret d’Inghilterra,Totò, Luciano Pavarotti, Uto Ughi e Lucio Dalla che “a quella terrazza sul golfo” si è ispirato per scrivere “Caruso”, una delle più belle canzoni dedicate a Sorrento. Con tanta appassionata voglia di andare avanti e la consueta caratteriale ironia, Luca Fiorentino risponde alle domande. Non senza una sottolineatura di competenza e ottimismo augurante.


Che significa, oggi, essere albergatore?
Per me significa l’appartenenza ad una famiglia che ha tramandato una maniera di essere. E’ la volontà di agire come nel passato: nel solco della tradizione. Sarà perché la mia è  n’azienda familiare, basata sul concetto del proprietario come un padrone di casa che accoglie i suoi ospiti…. Come era a Firenze Guido Chiari, fratello di mia nonna, che all’Hotel Savoy riceveva i clienti come persone di famiglia, o come Carlino Cinque, fondatore e proprietario dell’Hotel San Pietro di Paiano, personaggi e albergatori di questo genere… Mi piace essere il padrone di  casa del mio albergo, solo che tra il nonno, il mio bisnonno e me, c’è una differenza perché è del tutto cambiato il genere di clienti con mezzi e possibilità! E’anche cambiata la durata del soggiorno in albergo! Limitata a pochi giorni, piuttosto che a mesi, non consente appieno al cliente di sentirsi come in casa propria.
Vuoi spiegare il senso?
Penso a quanto dicono gli inglesi quando vogliono definire l’Hotel Vittoria: “ A home away from home”
Che cosa è particolarmente difficile nel tuo lavoro?
Essere albergatore oggi è molto  più difficile di un tempo. Sono tali e tante le normative e gli impegni che spesso non è facile seguire tutto. Quando un albergo è al confine di cento camere deve avere una serie di aiuti e di consulenti specifici che possano aiutare nella organizzazione. Tante cose sono cambiate, sempre più spesso serve la collaborazione degli specialisti… Però anche nelle difficoltà non ho mai detto: non ce la faccio più.
Qual è la posizione attuale di Sorrento nel settore alberghiero?
Sorrento rimane sempre, nella provincia di Napoli, il punto di riferimento meglio attrezzato  per coloro i quali non vogliono  fare una vacanza balneare ma  culturale. Da Sorrento è possibile esplorare e godere non solo  le bellezze naturali ma anche storiche, paesaggistiche e architettoniche.  E’ il posto centrale per questo genere di soggiorno. L’unica cosa è che, forse, Sorrento potrebbe fare qualcosa in più, fornendo più servizi rivolti ai turisti.  Purtroppo in questo settore  Sorrento è carente.
Appartenere da più generazioni ad una famiglia di albergatori è stato per te un peso o un privilegio?
Credo sia un grande privilegio essere erede dell’arte dell’accogliere e ospitare. Anche se non ho mai avvertito il confronto con un padre o un nonno ingombranti, come può essere accaduto ad un figlio di Achille Lauro, Angelo Rizzoli o Eduardo De Filippo, che hanno sentito il peso di genitori oppressivi o onnipresenti… Poi sia pure in una famiglia di albergatori, mio padre era professore di Diritto della navigazione…Per me è una sfida continua essere all’altezza dei miei predecessori. Quando, con le funzioni di presidente e amministratore delegato, ho preso le redini di questo albergo,,, stava male combinato! Usciva dal terremoto devastante dl 1980…Non è stato un lavoro da poco rimettere in sesto tutto… Il post terremoto è stato un periodo molto difficile, superato anche per la comprensione e la collaborazione del mio personale. Tutti ci sono stati molto vicini…Ovviamente in tutta  questa opera di ricostruzione una grande collaborazione per il gusto, l’arredamento e altro, mi è venuta da mia moglie Lidia,  senza lei non solo l’estetica ma la visibilità dell’albergo non sarebbe stata la stessa!
Sei orgoglioso del tuo albergo?
Si. Venticinque anni fa era tutta un’altra storia! Oggi l’Excelsior Vittoria è tornato ad essere l’albergo conosciuto ovunque, che, negli anni 20/30 del secolo scorso, ha vissuto splendori e riconoscimenti. Questo lo posso ascrivere a mio vanto e senza falsa modestia.
Sei o no ambizioso?
Più che altro mi ha spinto la testardaggine e la caparbietà di voler fare le cose, nonostante le avversità. E in tanti anni ce ne sono state diverse…
C’è nel tuo lavoro un fastidio maggiore di altri?
Di riflesso arrivano a Sorrento tutti i problemi e gli aspetti negativi di Napoli. Dunque la sporcizia, la delinquenza, l’inciviltà, la mancanza dell’orgoglio di appartenenza, lo scarso senso civico, il mare inquinato… Aspetti negativi di una terra benedetta…
Un certo scoramento, una amarezza dichiarata?
In qualche senso e qualche volta sembra di non essere in Italia ma piuttosto in un paese primitivo! Quello che sgomenta è l’indifferenza e la mancanza di impegno civile.
Essere proteso a tempo pieno nel controllo del tuo lavoro va oltre il buon andamento dell’albergo?
Lavoro per il profitto dei soci della mia società ma a livello di imprenditore mi piace pensare di lasciare un segno, una traccia. Sono convinto che se nel mondo l’Excelsior Vittoria è conosciuto e considerato è perché è conosciuta e rispettata Sorrento.
Per il futuro alberghiero di Sorrento sei o no ottimista?
Forse il momento di crisi internazionale, che pesa sul turismo, non solo di Sorrento, potrebbe servire a dare uno stimolo o riportandola al meglio. Restituirle quella reputazione internazionale dell’accoglienza e della qualità che l’ hanno resa famosa e riconoscibile ovunque.


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